Capitolo 1

1459 Words
Era una giornata bellissima, e sapevo che molti membri del branco si erano trasformati e stavano correndo insieme attraverso il nostro territorio. Ero seduta su una panchina che dava sullo stagno vicino alla casa dei miei genitori. Mi ritrovavo spesso a sognare ad occhi aperti qui quando avevo del tempo libero. Il mio diciassettesimo compleanno sarebbe stato domani e, per molti, dovrebbe essere un giorno di gioia, dato che è il giorno in cui il lupo trova il suo compagno. Purtroppo, sono nata senza lupo. Senza un lupo non sarei in grado di sentire il legame del branco. Ho sentito storie su questo legame e su come unisce i compagno predestinati. L'attrazione del legame è qualcosa di unico. La persona legata a te è sinceramente la tua metà migliore, il burro d'arachidi per la tua marmellata, la colla capace di tenere insieme tutti i tuoi pezzi rotti. Sospirai, fissando l’ampia distesa d'acqua. Vorrei poter parlare con mia madre. Fu uccisa proteggendomi quando un piccolo gruppo di lupi randagi invase il nostro territorio. Non potevo trasformarmi, e lei morì per salvarmi. L'Alfa Michael e gli altri guerrieri arrivarono troppo tardi. I randagi le avevano appena tagliato la gola, e io fui trovata rannicchiata, nascosta in una palla, terrorizzata dopo aver visto morire mia madre. Da quel momento, fui trattata in modo diverso da tutti nel branco. Mi hanno chiamata debole, brutta, patetica, una disgrazia, una perdente, e tanti altri insulti dolorosi. Ho perso tutti i miei amici, tranne Claire. È stata il mio sostegno in tutto questo. Mio fratello maggiore, che era partito per l'addestramento con i branchi vicini per diventare il futuro Beta, non mi ha più parlato dall'incidente. Mi sento sola, e in genere l'unico momento in cui trovo un po' di pace è quando le giornate sono belle e tutti vanno a correre insieme con il branco. Sentii un rumore dietro di me e mi girai per vedere Ryder, mio fratello Josh, la ragazza di Ryder e qualche altra persona della scuola che si avvicinavano. Quando cercai di alzarmi per andarmene, uno dei ragazzi mi afferrò per il braccio, ridendo. "Dove pensi di andare, inutile spreco di spazio?" Ryder rise e fece un cenno verso lo stagno. Alex, uno dei ragazzi più forti del nostro gruppo, mi sollevò e mi gettò nell'acqua. Affondai e calciai fino a risalire in superficie, ansimando per l'aria. Sentii le risate e gli scherni dalla riva. Guardai mio fratello, che si limitò a scuotere la testa, senza dire una parola, senza offrire aiuto, nemmeno tentando di fermarli. Rimase lì, a guardarmi con espressione pietosa. Non si univa mai agli atti di bullismo, ma permetteva che accadessero, il che è altrettanto grave, immagino. Avrebbe potuto fermarlo facilmente, ma capisco che nostra madre è morta per colpa mia. Nuotai fino al bordo fangoso per uscire, ma scivolai, cadendo di schiena. Le risate esplosero di nuovo, e io rimasi semplicemente lì, sentendomi sconfitta mentre gli occhi mi si riempivano di lacrime. Cercai di battere le palpebre per trattenerle quando Ryder e Alex si fermarono sopra di me. Stavano per versarmi qualcosa addosso quando sentii la voce di Claire: "Lasciatela in pace! Non avete niente di meglio da fare?" Si mise tra noi, affrontandoli. Ryder e Alex si ritirarono. "Tranquilla, Claire, stavamo solo divertendoci con la perdente senza lupo," rise Alex. "E poi, chi sei tu per dire al futuro Alfa cosa fare?" Claire lo fissò con occhi pieni di rabbia. "Se fosse un vero Alfa, saprebbe comportarsi meglio," rispose, stringendo gli occhi e ringhiando leggermente. Notai che mio fratello si era già allontanato dal gruppo. Claire si chinò per aiutarmi ad alzarmi. Stavo lottando per non piangere, non mi permetto mai di piangere davanti a loro. Non volevo sembrare ancora più debole di quanto già non fossi. "Vieni, Avalynn, torniamo a casa tua e vediamo di ripulirti," disse dolcemente. Annuii e mi alzai in piedi. Camminammo insieme in silenzio fino a casa mia. Una volta lì, Claire si fermò improvvisamente fuori dalla porta. La guardai, accigliata. "Non vieni dentro?" Lei annuì, ma sembrava distratta. "Senti quell'odore meraviglioso?" "Tutto quello che sento è l'acqua dello stagno e la terra fangosa," sospirai, aprendo la porta. "Mate" la sentii dire sottovoce. Fu in quel momento che quasi venni travolta da mio fratello, che si precipitò fuori per raggiungere Claire. "Mate" rispose lui. Fantastico, pensai tra me e me, chiusi la porta e andai a farmi una doccia per ripulirmi. Feci scorrere l'acqua bollente e mi presi il mio tempo a strofinare via tutto quel fango. Mi lavai i capelli quattro volte per essere sicura che tutto il fango fosse sparito. Restai sotto l'acqua, pensando a Claire e a mio fratello Josh. Potrei perdere l'unica amica che mi è rimasta o potrei riavvicinarmi a mio fratello, riprendendo a parlare con lui. Stavo riflettendo troppo su tutto, così spensi la doccia e mi asciugai. Mi pettinai, asciugai i capelli e li raccolsi in uno chignon disordinato. Scendendo le scale, vidi Claire che ringhiava contro Josh. "Sarai pure il mio compagno, ma dovresti vergognarti di come hai trattato tua sorella. Rimetiti in riga!" Claire si voltò verso di me, mi prese per mano e uscimmo di casa. Mi stava praticamente trascinando, era furiosa. "Che... cos'è successo? Claire? Hai rifiutato Josh?" Si fermò, si girò verso di me e scosse la testa. "No, non l'ho rifiutato. Ma dovrei, per come ti ha trattata quest'ultimo anno!" Poi sentimmo la voce di Josh. "Claire, per favore, aspetta! Possiamo almeno parlarne? Ascoltami, ti prego!" Claire sospirò, e io la guardai. "Claire, vai a parlare con lui. Ricorda, non sempre abbiamo una seconda possibilità con un compagno, è così raro! Di solito succede solo ai più alti ranghi di Alfa o ai Reali. Starò bene, torno in casa." Le sorrisi e mi avviai, passando accanto a mio fratello. Mi fece un cenno con la testa, e capii che era un segno di gratitudine. Rientrai in casa e salii nella mia stanza, cercando un po' di pace. POV di Claire Stavo lì, con le braccia incrociate, di fronte al mio compagno. Il suo odore era meraviglioso, quasi una distrazione dal fatto che ero furiosa con lui. La fragranza di legno di sandalo riempiva le mie narici. Era così difficile restare arrabbiata con lui, ma lo ero, eccome. Soprattutto perché aveva lasciato Avalynn da sola, senza chiamarla o controllare, permettendo ai suoi amici di tormentarla e bullizzarla. Lui sospirò, e potevo vedere che era nervoso, perché giocherellava con le monete in tasca. "Perché?" gli chiesi, incrociando lo sguardo con lui. "Non lo so. La incolpo per aver perso l'unico genitore che ci era rimasto." Guardò i suoi piedi, pieno di vergogna. "È morta proteggendo sua figlia che, lasciami ricordartelo, è la persona più vulnerabile del nostro branco! Non ha un lupo! Ha bisogno di essere protetta!" gli urlai contro, e lui fece un passo indietro, sussultando. Annuii. "Lo so, ma perché? Cosa c'è di sbagliato in lei? Cosa ha fatto per far arrabbiare così tanto la Dea da non benedirla con un lupo?" rispose, cercando di difendersi. "Non ha fatto niente! Sai che è una delle persone più altruiste che chiunque conosca. Aiuterebbe ancora te o chiunque altro, se potesse. E questo include anche Ryder e quell’idiota di Alex," sbuffai. Non potevo credere a quello che stava dicendo. Lui si sedette su un tronco, alzando lo sguardo verso di me e annuendo. "Lo so che lo farebbe. Lei è migliore di chiunque altro qui, senza dubbio. È solo che... quando la vedo, vedo il corpo di nostra madre straziato e lei, rannicchiata in una palla. È un’immagine che non riesco a cancellare, e mi fa arrabbiare." I suoi pugni si serrarono, e sentii la sua rabbia avvolgerlo. "Josh, Avalynn avrebbe combattuto se avesse potuto. Ricordo che mi raccontò i dettagli, e anche l'Alfa li sapeva. Quei lupi erano lì per lei. Sai perché qualcuno voleva rapirla, Josh?" Lui scosse la testa, guardandomi. "No, non lo sapevo. Non l'ho mai chiesto, suppongo." Alzai gli occhi al cielo. "Esatto, non l'hai mai fatto. È stata presa di mira per essere rapita. Nessuno sa il perché, nemmeno lei lo sa." Mi sedetti accanto a lui e gli poggiai una mano sulla coscia. Sentii subito le scintille del legame del compagno. "Dovrai lavorare sul perdonarla. Non è colpa sua. Lei è la mia migliore amica, tua sorella. Devi fare pace con questa cosa." Josh annuì e posò la sua mano sulla mia. "Dammi del tempo, lo farò. Potrebbe volerci qualche mese, ma cercherò di fare del mio meglio." Mi sorrise timidamente. Mi avvicinai e lo baciai dolcemente sulle labbra, sentendo di nuovo le scintille del legame scorrere attraverso di me. Almeno ora c'è una possibilità che possano tornare ad essere una famiglia.
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