15 EMMA La colazione fu praticamente come ogni altro pasto con tutti che mangiavano attorno al grande tavolo da pranzo. Ann stava sorridendo ai suoi mariti e non sembrava nei guai o imbarazzata per quanto successo la sera prima, né si agitava o dimenava sulla sedia. «Grazie per avermi permesso di prendere in prestito un po’ dei tuoi abiti,» le dissi, mentre mi sedevo, con Kane che mi teneva la sedia scostata dal tavolo. Ann sorrise. «Quel vestito ti sta benissimo, per quanto sembri riempirlo meglio tu di me.» Il corpetto era un po’ stretto, ma a Kane non sembrava importare dal momento che i suoi occhi continuavano a scendere sui bottoni tirati. Lui si chinò su di me e sussurrò. «A me il vestito piace di più così. Magari un paio di questi salteranno via?» Il suo dito corse sul bottone