18. Un anno più tardi. Mentre i suoni degli spari si spegnevano, sentì qualcuno prenderlo per i piedi e trascinarlo via dalla pista dei cervi. Smith sapeva che si stava lasciando dietro una scia di sangue. Non si sentiva in grado di muoversi. Era lo shock, sapeva anche questo, così come sapeva che probabilmente non gli avrebbero lasciato il tempo di difendersi. La foresta sembrava chiudersi su di lui. «Ehi, tu non sei un pedofilo» disse una voce, in tono deluso. Poi nel campo visivo di Aidan Smith comparve il viso di un uomo con un berretto da cacciatore. Sotto la visiera si teneva in ombra un selvaggio paio di occhi gialli. «Sauville…» mormorò. L’uomo fece schioccare la lingua. «Cazzo. Sei il tenente Smith, giusto? Polizia di Contea». Sembrava seccato da morire. «Ti hanno sparato u