XIV. EVANGELINA. Il Mississipì! Che bacchetta magica mutò le sponde di questo fiume da che Chateaubriand, nella sua prosa poetica, lo descrisse come errante tra foreste immense, tra solitudini inesplorate, tra maraviglie mai viste del regno vegetale e animale! In pochi anni quelle scene incantatrici, piene di selvaggia poesia, quelle terre di sogno, si trasmutarono in una realtà non meno maravigliosa e imponente. Quale altro fiume nel mondo reca all’Oceano i tesori e il traffico di un paese simile a questo, d’un paese privilegiato i cui prodotti abbracciano quanto vi è tra i poli ed i tropici? Quelle onde veloci e spumeggianti sono l’immagine fedele dell’operosità commerciale d’una razza ardita e vigorosa più che non fosse mai alcun popolo dell’antico mondo. Oh, piacesse a Dio che in t