XIII. UNA COLONIA DI QUACQUERI. Una scena di pace si offre ora ai nostri sguardi. Eccoci in un’ampia e bella cucina sul cui pavimento giallognolo, nitido e luccicante, non troveresti un granello di polvere; ecco una fila di fornelletti anneriti, un’altra fila di cazzaruole tutte lustre che fanno pensare involontariamente a ghiotti bocconi. Qua e là alcuni solidi seggioloni tinti di verde; una piccola scranna a dondolo, attentamente lavorata e ricca di vaghe intarsiature; lì vicino, una poltrona le cui larghe braccia invitano al riposo, una poltrona di antica forma, degnissima d’essere anteposta a una dozzina di eleganti sofà moderni; e seduta su quella, con gli occhi chini sul lavoro, sta la nostra buona Elisa. Sì, eccola, quantunque più pallida e più magra che non fosse in casa dei She