Mi morsi il labbro fino a farlo quasi sanguinare, frenando la mia lingua dall’ammettere ciò che volevano sentire. Potevano toccarmi, e far rispondere il mio corpo ai loro tocchi, ma non mi sarei piegata. E anche se non lo potevano capire, era per il loro bene. E poi, non avevo bisogno di un uomo per trovare il mio piacere. Una volta addormentati, ci avrei pensato da sola a darmi piacere. Senza aprire i suoi occhi, Erik mi afferrò la mano. «Oh no, bambina. Non ti toccherai.» Tutto nel suo corpo sembrava essere rilassato, tranne la sua presa sul mio polso. Arne pressò il suo corpo contro la mia schiena. «Avrai il tuo piacere oppure non l’avrai, ma sarà dalle nostre mani e da quelle di nessun altro, neanche le tue.» Mi lasciai andare ad un ringhio. «Che cosa ho appena sentito?» chiese Ar