Capitolo decimo

1961 Words

Capitolo decimo «Maledizione! Che fesso che sono!». Maggio si pentì di non aver tenuto tutti i soldi per sé. Uscito dalla questura, dove aveva consegnato la borsa di Emanuela Tozzi, aveva salutato la madre e si era fermato davanti alla grande vetrina del negozio di elettronica. Un vero paradiso per gli appassionati del genere. C’erano telefonini ultimo modello, piccoli televisori, sistemi satellitari portatili, computer e soprattutto c’era quel lettore mp3 per la musica che gli piaceva tanto. «Se avessi tenuto tutti i soldi», pensò. «Tanto a quella poveraccia non servono più. Sarebbe stato un modo per ricordarla... Ecco, sì! Tutte le volte che avrei sentito musica mi sarei ricordato di lei», cercò di giustificare un pensiero che sicuramente sua madre avrebbe definito “da sciacallo”. Già

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