CAPITOLO OTTO I sogni di Kate riguardavano l’orfanotrofio, il che significava che erano sogni di violenza. Si trovava in piedi in un’aula. Delle figure la circondavano, vestite con le tuniche delle suore o con le vesti lisce dei ragazzi di lì. Le facevano domande che non avevano senso, su cose stupide: il modo corretto per ricamare un cuscino, le principali esportazioni dell’Issettia Meridionale. Cose cui Kate non poteva sperare di rispondere. La colpivano a ogni errore. Le sorelle frustavano con cinghie o canne, mentre i ragazzi semplicemente usavano i pugni. Per tutto il tempo cantilenavano la stessa cosa. “Non sei adatta ad essere una ragazza libera. Non sei adatta ad essere una ragazza libera.” Kate si sentì delle mani addosso e tentò di divincolarsi e respingerle. Si girò per gra