5. Venti minuti più tardi si teneva una stranissima riunione, nel salottino della suite di Adrian. Harry, completamente vestito, era seduto su una poltrona con in braccio il piccolo Sean, avvolto più volte in una delle coperte dell’hotel. Adrian, ancora in pigiama e veste da camera, era sul divano, con accanto accoccolata me, nell’accappatoio dell’albergo. Tyr si era infilato un altro dei completi di Adrian e si era appollaiato sul bordo del letto come se fosse la posizione più comoda del mondo. Fu lui a parlare. «Ho sentito l’allarme radio» disse, andando dritto al punto. «Non c’era tempo. Le condizioni del tempo non avrebbero permesso a un elicottero di partire in ogni caso. Sono andato lì». «Come, Cristo santo? Volando?» ringhiò Harry. Tyr annuì appena. «Un commando armato. Osse