8 HANNAH Quando mi svegliai di nuovo, Cole era seduto al mio fianco, una tazza di caffè fumante in mano e un sorriso impertinente in volto. Indossava un paio di pantaloni della tuta larghi e nient’altro. Quella vista era molto invitante. «Buongiorno, cara.» Mi affrettai a sedermi, facendogli quasi cadere la tazza che mi stava porgendo, mentre strattonavo il lenzuolo per coprirmi. Borbottai un ringraziamento, le guance calde quanto il caffè. Il suo ghigno si allargò. «Avevi fin troppa fretta di andartene, stamattina. Fai il turno del pranzo, oggi?» Scossi la testa. «No, la cena.» Il suo accenno a quel che avevo fatto prima mi fece guardare ovunque meno che nella sua direzione. Farmi leccare la figa da una persona tutto sommato estranea come prima cosa la mattina non era esattamente un