Khan Per quanto volessi far dormire la mia piccola Emma, una volta tornato dopo essere andato a controllare il mio equipaggio, non sono riuscito a fermarmi. In parte è stato per il suo aspetto: le sue membra snelle e rosa pallido sulle mie lenzuola, i capelli dorati arruffati intorno al viso, le labbra leggermente socchiuse. È stato anche per il bisogno di possederla ancora una volta, soprattutto dopo quello che era successo nella sala di controllo. Ulf, aiutami! Questa bellissima u-man mi sta complicando la vita. Avrei dovuto immaginare che era accaduto qualcosa, quando sono entrato nella cabina di pilotaggio per vedere Ebel, il mio tenente, che sembrava per metà imbarazzato e per metà arrabbiato. “Dov’è stato, in nome di Ulf, signore?” mi ha chiesto con un sussurro furioso. Poi, se