Isabel trovava difficile immaginarsela segregata e raccolta; lei esisteva soltanto nelle sue relazioni dirette o indirette con i suoi simili. Ci si poteva domandare quali fossero le sue relazioni col suo spirito, ma si sarebbe poi finito per sentire che un’affascinante superficie, non prova necessariamente che si debba essere superficiali; era questa un’illusione da cui Isabel era uscita recentemente. Madame Merle non lo era affatto. Era profonda e, anche se la sua natura parlava una lingua convenzionale, non era per questo meno vivida. «Cos’è in fondo il linguaggio se non una convenzione? - si disse Isabel - Lei ha il buon gusto di non pretendere, come tanta gente, di voler apparire originale.» «Temo che voi abbiate troppo sofferto.» disse un giorno Isabel alla sua amica, in risposta a