CAPITOLO DICIASSETTE Anche se aveva occhi e arti pesanti, Ceres, nonostante la stanchezza, non aveva dormito un solo secondo per tutta la notte. Il cielo si stava lentamente rischiarando, lo vedeva dalla finestrella sbarrata, e avrebbe tanto desiderato che fosse ancora buio. Con la mattina arrivavano i suoi ultimi momenti e in meno di un’ora sapeva che sarebbe morta. “Hai paura?” chiese Apollo con la testa appoggiata sulle sue gambe mentre lei gli accarezzava i capelli biondi. Lo guardò e pensò di mentire. Ma non poteva. “Sì, e tu?” gli chiese. Lui annuì con le lacrime agli occhi. Lo sentiva tremare sotto al suo tocco, o forse era la sua mano che tremava così? La donna incinta la guardò con occhi allarmati quando un debole rumore di passi si udì dal corridoio. Il suono si fece sempr