4 Biscotti e verità scomode Connor Stava fissando ormai da ore il soffitto grigio della sua stanza; poteva ancora sentire la presenza di quella mano così grande sulla sua guancia. Si era spostato, ovviamente, e non con poco imbarazzo: nessuno aveva mai compiuto un gesto simile nei suoi confronti. Era rimasto spiazzato: in un solo giorno gli erano state date tantissime informazioni, forse troppe, avrebbe voluto avere il mal di testa per avere almeno una scusa e un motivo per non riuscire a ragionare con la dovuta serietà come faceva di solito. Non riusciva a pensare liberamente in sua presenza, quell’essere così grande lo metteva in una situazione a cui non era abituato. Ogni volta che lo guardava, il suo cervello sostituiva l’immagine finta di Markus con quella originale di Keres ma tut