Merda. Più Ryston gemeva, più mi bagnavo. Torsi il pugno attorno il cazzo di Ryston, forse un po’ troppo forte, perché lui si mosse in avanti e io mossi la testa indietro per prendere Maxim il più a fondo possibile, ancora e ancora, il più velocemente possibile, massaggiandogli la punta del cazzo con la lingua. Avevano due sapori differenti, ma erano entrambi caldi e muschiati. Li sentivo diversi nella bocca. Maxim aveva la punta più grossa, eppure l’asta di Ryston era molto più tozza. “Avvolgimi, compagna.” Lo strinsi e lo masturbai. “Sì! Succhia, ancora. Prendilo tutto.” Le parole di Ryston mi spronarono fino a quando i miei seni non cominciarono a rimbalzare su e giù seguendo il movimento del mio corpo mentre scopavo Maxim con la bocca. Era una montagna, una roccia nella tempesta che