Prologo

2171 Words
PROLOGO Florencia, Colombia, tre anni prima… “Carmen, ricordati di guardarti alle spalle,” disse Scott mentre le sfiorava le labbra con un bacio. Aveva un brutto presentimento. “Non mi piace. Questo incontro è troppo importante perché il cartello della droga possa ignorarlo. Se il governatore della regione dovesse ottenere il sostegno di cui ha bisogno, il cartello perderebbe la sua presa sulla zona.” Carmen sorrise all’uomo che era suo marito da quattro anni. Erano sposati da poco, ma Scott era l’amore della sua vita dal primo giorno di asilo, quando l’aveva difesa contro un’altra bambina che la bullizzava. Carmen gli passò le braccia attorno al collo e vi premette il viso contro, inalando il suo profumo meraviglioso. “Lo farò,” bisbigliò. “Ho un buon motivo per stare più attenta, adesso,” ridacchiò. Scott si ritrasse e osservò il viso luminoso di Carmen. Spalancò gli occhi nel capire il significato di quelle parole. All’improvviso, il suo volto si contrasse per la preoccupazione. Non avrebbe mai dovuto accettare quell’ultimo incarico. Imprecò sottovoce mentre la sua mente passava in rassegna tutto il male che sarebbe potuto accadere. “Shh.” Carmen gli sorrise. “Questa sera dovrebbe filare tutto liscio. Tu e la tua squadra coprirete il governatore e sua moglie. La mia squadra coprirà suo figlio. Ci incontreremo all’aeroporto e li faremo salire sull’aereo. Dopodiché, l’incarico sarà terminato e noi ce ne andremo a casa. Abbiamo coperto ogni scenario possibile,” aggiunse mentre Scott la circondava strettamente con le braccia. “Quando… quando l’hai scoperto?” chiese Scott con voce roca, abbassando una mano per posarla sul ventre ancora piatto di Carmen. “Questa mattina.” Carmen ridacchiò di nuovo. “Ho chiesto a Maria di comprarmi un test di gravidanza mentre era fuori.” Scott circondò Carmen con le braccia e la strinse come se fosse la cosa più preziosa del mondo. Per lui lo era. Si era innamorato di lei nel momento in cui l’aveva guardata negli occhi marrone scuro quando entrambi avevano cinque anni. All’epoca, Carmen era in piedi nell’area giochi con i pugni sollevati e un’espressione testarda e feroce sul viso. Sotto lo sguardo di Scott, Sally Mae aveva fatto un passo indietro mentre Carmen avanzava. Sally Mae aveva tirato Carmen per le trecce e lei si era stufata. Quando una delle amiche più grandi di Sally Mae aveva spinto Carmen a terra, Scott ne aveva avuto abbastanza. Si era gettato nella mischia. Nessuno poteva toccare la bambina con gli occhi come il cioccolato fondente, i capelli del colore del sole e il visetto più bello che lui avesse mai visto. Sally Mae e le sue amiche lo avevano picchiato, ma ne era valsa la pena. Da quel giorno in poi, lui e Carmen erano stati inseparabili. Arrivati alle superiori, lui le aveva chiesto di diventare la sua ragazza per sempre e lei aveva accettato. All’inizio, i loro genitori si erano preoccupati, ma alla fine avevano accettato i sentimenti incredibilmente speciali che Carmen e Scott provavano l’una per l’altro. Scott aveva promesso tanto ai suoi genitori quanto a quelli di Carmen che avrebbe atteso il matrimonio prima di mettere in pratica i propri sentimenti. Quando i genitori di Carmen erano rimasti uccisi in un incidente d’auto mentre loro frequentavano l’ultimo anno delle superiori, ciò aveva sigillato la sua determinazione a prendersi cura della ragazza dei suoi sogni. Si erano sposati pochi giorni dopo il diploma e avevano dato inizio alla vita di avventura di cui avevano parlato per quattro anni. Ora, guardando negli occhi colmi di entusiasmo di Carmen, Scott si chiese se avesse preso la decisione giusta. Avrebbe dovuto chiudere sei mesi prima. Carmen aveva voluto accettare quell’ultimo incarico, ma lui avrebbe dovuto dire di no. Certo, quel lavoro avrebbe fruttato loro il denaro di cui avevano bisogno per mettersi in proprio, ma la paura che potesse succederle qualcosa lo colmò di un desiderio di protezione completamente diverso da qualunque altra cosa avesse mai provato in precedenza. “Ti amo, Carmen Walker,” disse a bassa voce Scott. “Questa sarà l’ultima volta. Domani torneremo a casa e cominceremo una nuova vita,” mormorò mentre si staccava. “Non voglio che tu vada con la squadra, questa sera. Voglio che tu mi aspetti dove ti saprò al sicuro.” Carmen scosse la testa ridendo. “Stai facendo il protettivo, Scott Michael Walker? Perché in tal caso, lascia che ti ricordi…” La voce di Carmen svanì quando Scott premette le labbra contro le sue. “Sì, proprio così. E nel caso tu non te lo ricordassi, sono anche il responsabile di questa operazione,” disse Scott con voce grave. “Almeno resta in macchina. Può pensarci il resto della squadra ad assicurarsi che José si imbarchi sano e salvo.” Carmen si ammansì quando vide la paura negli occhi di Scott. “Va bene,” concordò, passandogli amorevolmente la mano sulla guancia. * * * Quella sera, le squadre uscirono. Ciascuna squadra avrebbe preso una strada diversa e usato veicoli differenti per trasportare il governatore della provincia locale in Colombia e la sua famiglia all’aeroporto. Il cartello locale aveva fatto numerose minacce e Scott le prendeva tutte sul serio. Ordinò tassativamente alle squadre di non correre alcun rischio. Scott si affiancò a Carmen mentre lei stava per salire a bordo con il figlio decenne del governatore Alvaro, José. La prese in disparte e le stampò un bacio sulle labbra. I suoi occhi luccicavano di determinazione mentre abbassava lo sguardo su di lei. “Se dovessero esserci dei problemi, se dovessi avere anche solo il minimo sospetto che qualcosa non quadra, mettiti al sicuro,” disse cupamente. “Fai qualunque cosa tu debba fare per rimanere al sicuro, Carmen. Tu sei la mia vita. Ti amo.” Carmen guardò Scott negli occhi verde chiaro e sorrise. “Lo stesso vale per te. Ti amo tanto. Stai attento,” disse, appoggiandosi una mano protettiva sul ventre, “per tutti e due.” Scott la baciò nuovamente sulle labbra, con trasporto, prima di staccarsi e gridare a tutti di darsi una mossa. Guardò Carmen un’ultima volta per poi dirigersi verso il veicolo che trasportava il governatore. * * * Carmen osservò l’oscurità che circondava il veicolo. Per fortuna, durante il tragitto fino all’aeroporto non era accaduto nulla. Avevano fatto diverse deviazioni prima di svoltare per avvicinarsi alla destinazione da nord. Carmen era l’unica a conoscenza dell’approccio. Scott si era assicurato che solo il capo di ciascun veicolo conoscesse il percorso, per ridurre le possibilità di una fuga di informazioni. Il SUV nero si fermò all’ingresso. Marcus, un membro della squadra avanzata, aprì con un cenno del capo. Segnale che Scott e gli altri erano già arrivati. Scott era in piedi vicino all’aereo quando lo raggiunsero. Carmen scese per prima e si guardò attorno. Annuì agli altri due uomini in auto per comunicare loro che la via era libera. Sorrise al volto spaventato del ragazzino che aveva viaggiato in silenzio sul sedile posteriore. “Mi accompagni?” chiese José a bassa voce. “Sí,” disse dolcemente Carmen, in spagnolo. “Vieni, andiamo dai tuoi genitori.” Carmen allungò la mano e strinse quella del bambino in un gesto di incoraggiamento quando lui la prese. “È quasi finita,” bisbigliò ammiccando. Il timido sorriso di José le spezzò il cuore. Un bambino non avrebbe mai dovuto provare una paura del genere. Scott le aveva detto che il cartello avrebbe potuto prendere di mira il ragazzo nel tentativo di punire il governatore per la mano di ferro che aveva usato con loro. Carmen avrebbe fatto in modo che non lo prendessero mai. I bambini erano l’essenza dell’innocenza e andavano protetti a tutti i costi. Era a metà strada per l’aereo quando il SUV da cui erano appena usciti esplose, gettando tutti a terra. D’istinto, Carmen rotolò verso José e gli coprì la testa. Udì il rumore del fuoco automatico in lontananza, al di sopra del suono dei motori del jet che si avviavano. Scosse la testa per togliersi il fischio dalle orecchie. Carlos ed Enrique, accanto a lei, stavano cercando di rialzarsi. Carmen costrinse il corpo a sollevarsi e trascinò José con sé. Si assicurò di fargli da scudo mentre lo spingeva verso l’aereo. Alle loro spalle, Carlos stava sparando contro diversi veicoli che avevano sfondato i cancelli e si stavano avvicinando a gran velocità. Carmen vide Scott rispondere al fuoco contro i mezzi in avvicinamento mentre correva verso di lei. Sussultò quando sentì un proiettile penetrarle nella coscia. Cadde a terra con un grido. Enrique intervenne, afferrando José e correndo verso l’aereo con Carlos che gli guardava le spalle. Carmen rotolò, stringendosi la gamba con una mano mentre sparava con la sua semiautomatica da 9mm contro i veicoli. Lo scontro a fuoco riprese e Carmen ebbe un sussulto quando uno dei proiettili la colpì al braccio, gettandola contro il cemento. Voltò la testa nell’udire altri proiettili cadere non lontano da lei. Un grido di rifiuto la lacerò vedendo Scott contorcersi, crivellato di colpi. Suo marito cadde a poco più di due metri da lei. Carmen cercò di ignorare il dolore che le bruciava nel corpo, decisa a raggiungere l’uomo che amava. Arrivò a un metro da lui prima che un paio di scarpe lucide apparisse nel suo campo visivo. La sagoma si chinò, afferrandole la spalla illesa e voltandola fino a quando lei non fissò dritto negli occhi neri di Javier Cuello. Carmen distolse lo sguardo da quegli occhi gelidi, cercando di trovare Scott. Il suo unico pensiero era che doveva raggiungerlo. “Quanta bellezza,” disse a bassa voce Javier, scostando una ciocca di capelli biondo platino dal volto di Carmen e facendole voltare la testa verso di lui. “Avevo sentito parlare della squadra di giovani guardie del corpo americane che proteggeva il governatore e la sua famiglia. I miei informatori non mentivano quando dicevano che la donna era di una bellezza eccezionale,” disse, ridacchiando quando Carmen cercò di voltare nuovamente la testa. Javier spostò lo sguardo sul punto in cui giaceva Scott, che respirava a fatica. “È importante per te, sí? Agli altri non importa granché di voi. Vi hanno lasciati tutti soli.” Schioccò la lingua, scuotendo la testa e passandosi il pollice sul labbro inferiore. “Forse dovrei tenerti per me.” Gli occhi le luccicarono di furia. “Vai all’inferno. Se un codardo e un bullo,” disse Carmen con voce soffocata. Javier ridacchiò. “Un bullo?” rispose, scoppiando a ridere mentre guardava i suoi uomini. “Non mi davano del bullo da quando ero bambino,” disse, voltandosi e tornando a guardare Carmen con un sorriso freddo. “No, piccola americana. Non sono un bullo. Sono un assassino a sangue freddo.” Un singhiozzo sfuggì a Carmen mentre seguiva con lo sguardo Javier, che si alzò e si recò nel punto in cui giaceva Scott. L’uomo sollevò lo sguardo su Javier prima di spostarlo su Carmen. Lei vide amore, accettazione e rimpianto in quegli occhi. “No!” cercò di gridare Carmen. “Via da lui! Via da lui!” singhiozzò, cercando di muoversi. Javier fece cenno a uno dei suoi uomini di tenere ferma Carmen mentre dava un colpetto a Scott con il piede. “Non preoccuparti. Mi prenderò ottima cura della tua donna.” Sorrise mentre estraeva una pistola dalla tasca. “Per molto, molto tempo,” aggiunse prima di premere il grilletto. Le grida di Carmen lacerarono la notte. Le lacrime bruciavano, ma si rifiutarono di cadere mentre lei guardava l’uomo che era tutto il suo mondo sussultare per un’ultima volta prima di rimanere immobile. Un gelo le avvolse il corpo e l’anima, mentre fissava negli occhi ciechi di Scott. Le sue dita strinsero il coltello che aveva sfoderato al suo fianco. Il suo sguardo si spostò di nuovo su Javier, che scosse contrariato la testa prima di rimettersi la pistola in tasca. “E con questo, la concorrenza è sistemata,” disse noncurante, tornando ad accovacciarsi accanto a Carmen. “Ora, sei mia.” “Vai all’inferno,” disse Carmen con voce priva di emozione, sollevando il coltello che stringeva nel pugno. Affondò il più possibile il coltello nella coscia di Javier. L’uomo ricadde all’indietro con un’imprecazione strozzata, afferrando la lama che sporgeva dalla sua gamba. Uno dei suoi uomini estrasse la pistola e sparò diversi colpi contro Carmen, mentre altri allontanavano Javier da lei. Carmen sorrise nell’ascoltare il suono lontano delle grida di Javier che veniva riportato al suo veicolo. In lontananza sentiva il suono delle sirene, ma nulla di tutto ciò aveva importanza per lei. Usò le ultime forze che le restavano per protendere il braccio buono verso Scott, che giaceva vicino a lei. Doveva toccarlo per un’ultima volta. Un singhiozzo rimase bloccato nel suo corpo ferito mentre le luci lampeggianti vorticavano attorno a loro. Devo… toccarlo… per l’ultima… volta, pensò confusamente sfiorando delicatamente la guancia di suo marito con le dita prima che l’oscurità la spazzasse via.
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