3. Oltre le Stalle la strada era contornata da campi brulli. Le macchine sfrecciavano ad alta velocità, creandosi davanti una pozza di luce che svaniva presto. Tutto attorno c’era solo il buio. Delyse camminava con passo tranquillo, attenta a non inciampare su qualche ostacolo invisibile. Era invisibile anche lei, in quel limbo senza lampioni, illuminata a intermittenza dai fari di auto che passavano troppo in fretta per vederla davvero. Doveva ammettere che Porter si era trovato un bell’angolino. Sotto i piloni del cavalcavia c’era un mezzo immondezzaio, ma ogni tanto qualche roulotte si fermava da quelle parti per un giorno o due. Mai di più, perché non c’erano attacchi dell’acqua e il posto faceva schifo davvero, ma a nessuno sarebbe sembrato strano vederlo lì per un po’. O forse nep