Capitolo 1

2135 Words
Pov's Melissa Sono in camera mia, sto guardando il paesaggio fuori dalla finestra mentre aspetto che mi raggiunge Simon perchè devo parlargli. . . Ho deciso che è arrivato il momento di dire che io e Simon siamo compagni, sia ai miei genitori che si suoi così che poi lo potremo ufficializzare, anche se prima di prendere questa decisione ho dovuto litigare con Beatrice. . . Sento aprire la porta e mi giro verso di essa mentre vedo entrare Simon, più bello che mai, nonostante indossa una semplicissima T-shirt verde militare e un paio di jeans neri con degli strappi sulle ginocchia. Mi sorride non appena incrocia il mio sguardo per poi girarsi per chiudere la porta e finalmente mi raggiunge vicino alla finestra, mi lascia un dolce bacio sulle labbra "Tutto bene?" chiede preoccupato ed io gli sorrido annuendo mentre lo abbraccio "Allora, di cosa volevi parlarmi principessa?" mi chiede guardandomi "Io. . . vedi. . . Prima ho discusso con Bea, per il fatto che ho portato troppo a lungo questa storia del nascondere di noi ai nostri genitori, che siamo compagni. Ed alla fine non ha tutti i torti, è vero, così ho deciso che voglio metterli al corrente di noi. Anche perchè sono stanca di mentire ogni volta." balbetto in difficoltà, e cerco di spiegargli il mio stato d'animo nel mentre però non riesco a guardarlo negli occhi per via dell'imbarazzo, così abbasso gli occhi mentre parlo "Piccola per me non ci sono problemi, lo sai. Quando vorresti dirglielo?" Simon mi poggia due dita sotto il mento e mi fa alzare il viso, alzo lentamente lo sguardo su di lui e lo trovo a sorridermi così non riesco a fare almeno che ricambiare, sorridendogli a mia volta "Stavo pensando alla settimana prossima, di dirlo ai miei genitori, mentre non so quando parlarne con zio Caleb e zia Jessica. . . Non so se dirglielo prima o dopo. . ." scuoto la testa, non sapendo come continuare, non sapendo che fare "Con i miei genitori ora vediamo, tranquilla. Mentre per quanto riguarda, invece, di andare a casa dai tuoi genitori e parlarci non ci sono problemi per me, nell'andarci settimana prossima." Simon mi trascina verso il letto "Ehi, che fai? Non devi lavorare?"gli chiedo mentre mi lascio stendere sul letto da Simon "Più tardi, ora ho di meglio da fare" ed inizia a baciarmi, arrossisco leggermente per la sorpresa, non aspettandomi nulla del genere ma le mie braccia lo attirano più vicino a me "E questo perché stavi protestando!" sussurra sulle mie labbra non appena inizio a rispondere al suo bacio "Sta zitto!" esclamo "Mi mandi fuori di testa quando fai cosi" dice Simon mentre scende a baciarmi il collo . . . "Principessa?" sento qualcuno chiamarmi "Principessa è ora di cena, svegliati su!" sento sussurrarmi, vicino l'orecchio destro "Mmm" mugolo cercando di aprire gli occhi e subito dopo mi arriva il suono di una risata alle orecchie, così giro il viso verso la risata e finalmente riesco ad aprire gli occhi e metto a fuoco la figura di Simon seduto accanto a me sul letto "Che hai da ridere, scusa?" chiedo guardando Simon "Nulla, tranquilla piccola" continua a ridacchiare mentre mi guarda, sbuffo e mi alzo velocemente dal letto "Dai amore, non fare così" si alza anche lui e me lo trovo velocemente difronte "Dai, principessa. Non ti stavo prendendo in giro, ma sei troppo dolce mentre dormi" mi accarezza dolcemente la guancia sinistra ed alla fine cedo, sapendo che dice il vero dato che non è la prima volta che me lo dice e gli sorrido "Tranquillo, non sono arrabbiata. Sai che sono scorbutica quando mi sveglio. . ." gli prendo la mano e faccio incrociare le nostre dita "Andiamo, giù dai. Ho fame!" e andiamo verso la porta, Simon la apre e mi fa uscire per prima per poi seguirmi subito dopo. Scendiamo le scale, scherzando tra noi e salutando le varie cameriere o le persone che alloggiano in casa, fino ad arrivare davanti alla porta della sala da pranzo. Entriamo e troviamo già seduti zia Jessica e zio Caleb, li salutiamo mentre ci sediamo "Buona sera ragazzi" ci dice zia Jessica "Che avete fatto di bello, oggi ragazzi?" chiede zio Caleb guardandoci in modo un po' strano "Nulla, abbiamo dormito" risponde Simon, il che è vero ma non riesco a non arrossire per via dell'imbarazzo che sento "Oh, lo so. Oggi pomeriggio ti cercavo Simon e sai dove ti ho trovato? In camera di Melissa e fin qui non c'era nulla di strano. Sappiamo che passate molto tempo insieme ma vi ho visti entrambi sul letto che dormivate abbracciati, fin troppo vicini per essere solo cugini. . ." zio Caleb ci guarda mentre calca la parola abbracciati e cugini "Oh, bhe. . . Si, vedi ero in camera di Melissa perchè doveva parlarmi di una cosa ma eravamo talmente stanchi, entrambi, che siamo finiti per addormentarci" cerca di dire Simon in difficoltà mentre io resto zitta a causa dell'imbarazzo. Ci hanno scoperto! Cazzarola. . . "Dai amore, non trattarlo così. Non ha fatto nulla di male" interviene zia guardando lo zio Caleb che le sorride divertito, si sta prendendo gioco di noi!? Non capisco. . . "Sospettavamo già da un po' di tempo che foste compagni, si vede da come vi guardate e cercate a vicenda ma non ne avete mai accennato a parlare quindi eravamo arrivati a pensare che era un semplice legame fraterno. . . Questo fino ad oggi, che Caleb vi ha trovati a dormire nel letto insieme." aggiunge subito dopo zia, rivolta a me e Simon, guardandoci con un sorriso a trentadue denti sul viso "Scusa zia, è tutta colpa mia se Simon non vi ha mai detto nulla. . ." parlo per la prima volta da quando è iniziata la conversazione, mortificata ed a testa bassa "Non è colpa tua amore, non dire cavolate!" esclama Simon, ignorando i suoi genitori e si alza dalla sedia difronte a me per raggiungere il mio posto, si inginocchia accanto a me e posa due dita sotto il mio mento per poi fare una leggera pressione con le dita e mi fa alzare delicatamente il viso, lo guardo e trovo un magnifico sorriso sul suo viso che ricambio facendone uno più imbarazzato e piccolo "Ragazzi la colpa non è di nessuno, tranquilli. Solo che non capiamo perchè ci avete mentito per tutto questo tempo!" subentra zio Caleb, quando invece voleva dirmi qualcosa Simon dato che stava aprendo la bocca "E' per colpa mia. . . All'inizio non ero sicura di essere la compagna di Simon, soprattutto perché siamo cugini e con lui ho sempre avuto un rapporto molto stretto. Voi stessi lo avete appena detto. . . Quando l'ho rivisto dopo tanto tempo, mi sentivo strana ma appunto non sapevo che era il legame, siamo sempre stati importanti l'uno per l'altra e non immaginavamo che era per il legame" sospiro, cercando di spiegare la cosa "Capiamo la tua paura, ma puoi stare tranquilla con noi. E' tutto apposto comunque, state sereni entrambi. Anche perchè, come già detto, lo sospettavamo già da molto e siamo contenti per la vostra unione" dice zia Jessica guardandoci con gli occhi un po' lucidi ed io sorrido mentre mi alzo dalla sedia e mi avvicino a lei per abbracciarla "Grazie zia, grazie per aver capito la mia paura" sussurro tirando leggermente su col naso "Non piangere, piccolina. Sei sempre stata come una figlia per me è questo noi sai quanto mi rende felice" zia mi asciuga le lacrime sulle guance "Dai mettiamoci a cenare, ora. Dopo ci spiegherete tutto! Vogliamo ogni dettaglio!" esclama zio Caleb, guardandoci con uno sguardo malizioso ed io divento rossa in viso "Papà! Ma che. . .!? Non ti diremo anche quello!" Simon guarda suo padre a bocca aperta mentre mi aiuta a risedermi sulla sedia "Uffa. . ." sbuffa zio deluso e lo guardiamo tutti con sgomento "Sto scherzando! Più o meno. . . Parliamo comunque di mia nipote che è anche per me come una figlia, e di mio figlio! E' un maschio dopo tutto!" aggiunge zio ed io vorrei solo sprofondare "Non ci credo che l'ha detto!" sussurra zia Jessica "Mangiamo" ordina disperato Simon. . . "Sono sfinita" mi butto sul letto "A chi lo dici! Sospettavano tutto eppure ci hanno riempito di domande!" urla Simon mentre mi raggiunge sul letto. Ha ragione, zio Caleb e zia Jessica, dopo cena ci hanno trattenuto per più di un'ora in sala da pranzo per di più non gli è bastato sapere come erano andate le cose, ma hanno voluto sapere anche cose nostre sia intime che private! "Io vado a cambiarmi, torno subito" sussurro sospirando mentre mi rialzo, contro voglia, dal letto e mi dirigo verso il bagno "Va bene, principessa. Ti aspetto" Simon si mette comodo sul letto mentre mi guarda. Entro in bagno ed alla fine decido di fare una doccia veloce, mi asciugo e vesto mettendo l'intimo, ovvero solo delle semplici mutandine di cotone nere e il mio solito pigiama, una maglia over size di Simon questa volta è blu scuro super basic, lavo i denti e torno in camera "Tocca a me, ora" dice lui, saettando in piedi non appena mi sente aprire la porta "Ti stanno proprio bene le mie magliette, sai!?" mi guarda come se volesse mangiarmi ed io arrossisco inevitabilmente "G - graz - ie" balbetto mentre lo vedo entrare in bagno. Torno a stendermi nel mio letto, nel mentre che aspetto che torna Simon che finisce di fare la doccia, prendo il mio telefono e trovo vari messaggi, 5 per la precisione. Uno è da parte di mamma: -Come stai amore di mamma? Oggi non ti sei fatta sentire, così ti ho scritto dato che ho immaginato fossi occupata per non chiamare. Fatti sentire appena puoi! Ti voglio bene, un bacio anche da parte di papà" Due sono di mio fratello Jonathan: -Ehi sorellina, tutto bene? -Quando vieni a trovarci? Manchi tantissimo a tutti noi. I piccoli chiedono sempre della loro zia preferita. Fatti sentire appena puoi, piccolina mia. E l'ultimo è di Beatrice: -Scusami tanto Meli, ho esagerato stamattina. Sono tua amica, è vero, ma non posso decidere io al posto tuo quando dover dire la verità a tutti. Qualunque scelta farai, io ti sarò vicina. Fatti sentire appena leggi il messaggio, ci vediamo domani. Ti voglio bene. Sospiro ed inizio col rispondere a mamma: -Ehi mamy, sto bene e voi? Scusa se non mi sono fatta sentire prima ma è stata una giornata stancante. Prometto che ci sentiamo domani, un abbraccio e buonanotte! Poi a Jonathan: -Fratelloneeeeeee. . . Stanca morta e voi? Mi mancate anche voi, dì ai piccoli che presto mi rivedranno e starò molto tempo con loro, oltre al fatto che gli porterò tantissimi regali ma quest'ultima cosa non dirgliela così sarà una sorpresa. Domani chiamami appena puoi, buonanotte! Infine rispondo a Bea: -Domani ne parleremo amica mia, ti voglio bene. Buonanotte! Poso il telefono sul comodino ed in quell'esatto momento, sento aprire la porta del bagno dove esce Simon, con in dosso solo un pantalone della tuta di colore grigio, anche fin troppo sceso sui fianchi gli si vede quasi dove c'è il suo amichetto. . . Arrossisco cercando di togliermi dalla testa certi pensieri mentre lui subito mi raggiunge nel letto "Come mai sei arrossita?" mi guarda incuriosito "Nulla. . . hai i pantaloni fin troppo sceso però. Rischi di perderli" sussurro imbarazzata da morire "Ops. . . Scusa principessa, non me ne sono accorto. Ma dubito che potrebbe dispiacerti la vista" si avvicina a me ed inizia a baciarmi leggermente il collo "La chiacchierata con tuo padre, ti ha fatto male. . ." mugolo mentre lui insinua una mano sotto la mia maglia e mi accarezza le cosce per poi salire sempre più su, fino al mio fianco "Nhaaaa. . . Sono cose che ho sempre voluto fare ma che non ti ho mai né detto ne fatto. . ." mi stringe il fianco destra mentre continua con la sua lenta tortura "E perché proprio ora?" chiedo a Simon accorgendomi che mi sta tirando la maglietta sempre più su "Perchè non ne posso più, ma so che ora dovrei fermarmi. . ." mugula e gli esce un ringhio frustrato, ridacchio leggermente "Magari domani" lo guardo e lui si ferma all'improvviso "Hai una brutta cera, principessa. . . Sicura di stare bene? Poco fa non avevi questo colore grigiastro in viso" mi guarda preoccupato ed io annuisco "Ho solo bisogno di dormire, sta tranquillo" dico sbadigliando "Dormiamo allora, su" Simon torna al mio fianco e mi sistema immediatamente la sua maglia per poi spegne la luce ed abbracciarmi a se. Mi accoccolo sul suo petto e crollo dopo pochi secondi. . .
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