8. La bella donna che era stata Ada non c’era più. Artington la ricordava alta e flessuosa, con la morbida chioma castana che le scendeva sulle spalle come un velo vivo, gli occhi luminosi e vivaci, le guance sode, pinzate da due fossette profonde, proprio di fianco alle labbra. Ma Ada adesso era magra e pallida. Il suo corpo, nutrito per lunghi anni con l’alimentazione assistita, sembrava essersi rimpicciolito e a niente valevano i massaggi e la ginnastica passiva. Il coma l’aveva intrappolata in una giovinezza artificiale, ma a Artington talvolta faceva quasi l’impressione di una mummia egiziana senza le bende. Si sedette sulla sedia accanto al suo letto, mise nello stereo un cd nuovo con una di quelle canzoni degli anni cinquanta che a lei piacevano e rimase a guardarla per un po’ se