16 MARY Il mio corpo formicolava tutto. Avevo il culo in fiamme che pulsava per via delle sculacciate di Parker. Non ci era andato piano, dal momento che non l’aveva fatto per gioco. Era stata una punizione, pura e semplice. A prescindere, il mio corpo reagiva comunque, voleva comunque di più, era comunque affamato. Mi piaceva quando ci andavano pesante. Mi piaceva quando mi sculacciavano. Mi piaceva quando mi mettevano le dita dentro. Non mi piaceva non essere in grado di venire. Ci ero andata così vicina, ma in qualche modo l’avevano capito, avevano percepito che ero arrivata al limite e si erano fermati. Più e più volte ero stata stuzzicata con quel brillante piacere, ma mi era stato negato. Mi ero sentita agitata, disperata, fuori controllo e così maledettamente frustrata. Capivo co