Capitolo diciottesimo “Nella biografia di Gorini sarebbe degno di descrizione il suo laboratorio a San Nicolò (Lodi ) – Sistema d’ingresso – la porta che conduce alla ‘brugna’ dell’ospedale – la stanza piena di fiaschi e di fiale – la stanza del carbone e del materiale vulcanico – la corte delle fornaci; la corte del crematojo – l’orto dell’eccellente frutta ingrassata dai morti – etc. Lo studietto colle preparazioni. Cadaveri interi e cadaverini – covate di cagnolini – teste imbalsamate su busti di gesso: il cuore della fanciulla, della durezza dell’agata; il glande del giovinetto; la mano aristocraticissima; il tavolino, dalla tavola intarsiata a marmi animali e dai piedi di veri piedi. – Esemplari delle montagne e dei vulcani; la minerbina. Gli amori di Gorini tra i morti”. Carlo Albe
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