Capitolo settimo “(...) il paese non faceva alcun mistero della sua nomea stregonesca, anzi la ostentava con una sorta di compiacimento dietro cui si intuivano facilmente concrete finalità turistiche e commerciali”. Gianluigi Sommaria, L’ombra della strega, 1997 I Il fauno campestre, conosciuto come Ademu de Campomavue, a quell’ora riposava all’ombra di un ulivo. Uscii di casa. Ci incrociammo. Rispose con un cenno al mio saluto, osservandomi con curiosità. Ripercorsi a ritroso il sentiero e sbucai ancora nei pressi della caserma dei carabinieri, una radiosa villetta con tanti fiori alle finestre e un giardino ben curato. I tutori dell’ordine pubblico in quel di Triora avevano abbastanza tempo per dedicarsi al giardinaggio, oltre che alla repressione di qualche molesto ubriacone. Quel