11. Il taxi lo scaricò davanti all’hotel della cena di gala mentre iniziava a nevicare. Pete, nella sua giacca di nylon nera, tuta di felpa e scarpe da ginnastica – di cui una aperta dietro – era troppo leggero. Inoltre, per arrivare al foyer dell’albergo c’era una scalinata di una decina di gradini, alla faccia degli accessi per disabili. Pete li salì con grande attenzione, destreggiandosi meglio che poteva con le stampelle. Se fosse volato giù dalle scale e si fosse rotto l’osso del collo sarebbe stata una degna conclusione di quella giornata schifosa. Tanto per migliorare le cose, all’ingresso un ragazzo vestito da pagliaccio lo squadrò da capo a piedi con aria scettica. «Il signore desidera?». Pete grugnì. «È un albergo, no? Una stanza». Il ragazzo sembrò raddrizzarsi. «Certo si