«Mh... scegli tu. Credo che sia interessante vedere che cosa scegli». Lui rise e selezionò una cartella di nome “casting”. «Sono finti casting per dei film. Con dei finti agenti. E, be’... in realtà penso che sia finto tutto. O che sia tutto vero. Insomma, le tizie lo sanno che stanno girando un porno e il finto agente è un vero attore. Anche perché non credo che i finti agenti abbiano dei batacchi di quelle dimensioni, in media». Fece partire il primo dell’elenco. Era ambientato in un ufficio, con un divano, una scrivania e poco altro. L’agente era seduto dietro alla scrivania e la candidata sul divano, vestita. Parlavano in una lingua straniera, ma c’erano dei sottotitoli in svetlandese. L’agente faceva alla ragazza qualche domanda sulla sua vita personale. Lei spiegava tutta compun