Furono gli uomini della scorta ad andare incontro alla macchina di Ray e a dirgli dove parcheggiare. Poi Doyle stesso li accolse sulla soglia, in compagnia del suo segretario personale, un uomo dall’aspetto mite. «Ciao, Mirian» le disse, stringendole la mano. «Signor Brennan...». Mirian deglutì. «Ciao, Norman» mormorò. Era strano chiamarlo per nome. Era una cosa a cui non si era mai abituata, in realtà. Nel partito darsi del tu era un’abitudine e non farlo sarebbe sembrato offensivo. Ma per Mirian Doyle era sempre stato il cancelliere, mai un compagno di partito. «Possiamo andare sul retro? Goderci un po’ di sole?» propose Doyle, educato anche se non caloroso. D’altronde, caloroso non era mai stato. Doyle-à-froid, lo chiamavano in Creotia, per intendere che era freddo come un ghiacci