Tantlach continuava a tamburellare con le dita sul manico di lancia, senza mostrare di aver udito le parole del vecchio. Thom scrutava invano il suo volto, e pareva che su Ctugungatte fosse ricaduto tutto il peso degli anni. «Nessun uomo va a caccia per me!», proclamò Keen dandosi un colpo vigoroso sul petto. «Io vado a caccia. E quando vado a caccia sono contento di vivere. Quando striscio tra la neve dietro il grande alce sono contento. E quando tendo il mio arco così, con tutta la mia forza, e dirigo la freccia così, rapida e feroce, verso il cuore, sono contento. E la carne della selvaggina uccisa da un altro uomo non è così buona come la carne della selvaggina uccisa da me. Sono contento di vivere, contento della mia abilità e della mia forza, contento di essere un facitore di cose,