“Cosa mi devi dire?” acconsentì l’altro, con l’aria imbambolata di chi è stato destato in piena notte. “Non te lo dico finché non ti svegli.” Peak assentì, senza cambiare espressione. Esasperato, mentre lo scuoteva energicamente, Ares gli gridò nell’orecchio a voce smorzata. “SVEGLIATI!” Quel trattamento sortì l’effetto voluto: Archie si scosse dal suo stato di estasi e domandò, frastornato. “Sì, che c’è? Cosa è successo? Cosa ci facciamo qui?” “Mi stavi dicendo di Astrea ...” “Aaaah sìiii ... Astrea …” La rinnovata aria trasognata, lo costrinse a ribadire con forza. “Archie, per favore, torna in te e ascolta. Ti devo dire una cosa importante, ma ho bisogno della tua attenzione per farlo.” L’amico arruffò con entrambe le mani la riccioluta chioma biondo scuro, già scomposta, lo gua