“Bevi subito.” La mano amica guidò la sua, che tremava violentemente, alla bocca dove versò il liquido dal sapore di violetta. “Respira a fondo. Passerà in fretta.” Yolhair aveva ragione. Dopo solo qualche attimo, Ares si sentì di nuovo bene. Si guardò intorno. Assieme ai suoi accompagnatori, si trovava in uno stanzone spoglio. Seguita da tutti, l’Accusator si avvicinò a un muro apparentemente solido, vi puntò contro il suo Segno, un elaborato ciondolo d’argento, mormorando qualche parola, seguita dal suo nome completo. La parete si aprì all’istante. Davanti a loro, era schierata una dozzina di guardie, armate di lunghi bastoni neri, dalle quali si staccò un uomo magro di origini asiatiche, evidentemente il loro capo, che si presentò come Capitano Dipak Gopal e al quale vennero consegn