Astrea portò la rosa al viso, aspirandone l’intenso profumo a occhi socchiusi. Quando li riaprì, si portò vicinissima a lui, allontanando il fiore. “Sono fiera di te.” lo gratificò con intensità. Gli mise una mano sul cuore. “Come lo sarebbero loro.” Ares si sentì magicamente leggero, guardò la rosa con gratitudine e poi lei. Fece scorrere le dita tra i suoi capelli setosi fino alla nuca e, avvicinando poi la bocca alla sua, sussurrò. “Grazie.” Un frullo d’ali richiamò la loro attenzione. Rimanendo abbracciati, guardarono entrambi nella direzione del rumore. L’allodola volò verso Astrea trillando e lei allungò la mano per offrirle un appoggio. La depose poi delicatamente sul tavolino per prendere la borsa di tela a fiori che aveva lasciato su una poltroncina. Ne trasse un sacchettino di