32.

1168 Words

32.Tommaso D’Anza si materializzò in cima alla scala di marmo, sulla passatoia scarlatta. Indossava una vestaglia da camera di velluto nero arabescata, aperta su una giacca dello stesso colore dalla foggia retrò. Sul volto spiccavano i fidi baffetti arricciati in su, e gli occhi parevano più scuri e profondi, quasi fossero stati truccati con una riga di kajal. Si passò una mano sui capelli brizzolati tirati all’indietro, e sorrise. “Buonasera a te, caro Tommaso” esordì Dario. “Come ti avevo annunciato, ho il piacere di condurre con me questa deliziosa e brillante amica. La signorina Susanna...” Lei lo guardò, sorpresa. Pazienza per D’Anza, che già durante il vernissage le era parso un po’ affettato, ma vedere un biker belloccio e con la giacca di pelle parlare a quel modo le suonava piut

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