Dove – so che sembra tragico – lasciarmi morire. Camminai fino alla metropolitana come un automa. Non vedevo nulla del mondo attorno a me. Non sentivo i rumori, non percepivo i colori, gli spintoni della gente, sul treno verso casa, non riuscivano a raggiungermi. Scesi per la semplice abitudine, seguendo un tracciato prefissato. Salii i gradini della metro, camminai lungo il marciapiede, un passo dietro l’altro, con la valigetta in mano. Attraversai la strada quando scattò il verde. Aprii il cancelletto di casa mia. Salii i due gradini all’ingresso. Infilai la chiave nella serratura. La serratura scattò e io entrai nella villetta in cui abitavo da otto mesi. Accesi la luce. Kael mi stava venendo incontro. Vidi tutto nero, come nei film. +++ Kael Non mi aspettavo che mi buttasse le
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