ti, a fissare il suo bicchiere vuoto, e s'accorse appena che, qualche minuto dopo, i suoi piedi lo ave vano condotto di nuovo nella strada. In vent'anni al massimo, pensò, la terribile e pur semplicissima domanda: “La vita era meglio prima della Rivoluzione, o adesso?” avrebbe cessato una volta per sempre d'aver la possibilità di provocare una risposta. Ma in effetti non riusciva ad avere una rispo sta nemmeno adesso, dal momento che anche i pochissimi sopravvissuti del passato, sparsi qua e là, erano del tutto incapaci a paragonare un'epoca con l'altra. Si ricordavano un milione di coserelle inutili, una lite con un compagno di lavoro, la ricerca d'una pompa di bicicletta, l'espressione del volto d'una sorella morta da chissà quanto tempo, i mulinelli di polvere in una mattina di vento,