9. «Forse è uno scherzo» sbottò Jena. «Pensavo che fossi di mentalità più aperta» ribatté Roy, con un sorriso divertito. Poi tornò a guardare Boris. «Mi sa che per oggi ci fermiamo qua». Boris sembrò sollevato. Leggere e tradurre quel diario non era un lavoro avvincente. Né edificante, considerando il contenuto. In quanto allibratore, lui, ovviamente, si riteneva un uomo virtuoso. Quei due si ripresero i diari e uscirono dalla sala scommesse. Scesero le strette scale e attraversarono le due file di slot, ognuna con attaccato un giocatore che stava perdendo il proprio stipendio fin dal mattino. Uscirono nel parcheggio davanti alla sala scommesse, nell’aria umida e un po’ troppo calda dell’ora di pranzo. Jena si accese una sigaretta e sbuffò il fumo lontano da Roy. «Senti...» disse lu