Capitolo sei Maxim Ci volle tutta la mia forza di volontà per non seguire Sasha nella doccia, spingerla contro alle piastrelle e leccare ogni centimetro del suo corpo finché non mi avesse implorato di scoparla. Mi facevano male le palle al pensiero di infilarmi tra quelle cosce pallide, e sapevo che stava diventando bisognosa quanto me, ma non ero tipo da essere insistente. Sarebbe stato ovviamente un gioco lungo. Un'intera fottuta vita. Bljad’, non riuscivo ancora a credere di avere una moglie. Mi distrassi dal dolore alle palle cercando il suo telefono. Lo portai in soggiorno e lo lanciai a Dima, l'hacker più formidabile della Russia e ora dell'America intera. «Falla passare nel mio account, d'accordo?» Dima prese il telefono ma mi rivolse un'espressione scettica. «Ti sembro il tuo