In meno di un minuto la trasformazione fu completa e la maggior parte del tetto fu occupata da Dylan nella sua forma di drago: non tanto grosso quanto i draghi del Consiglio o quanto un vero alpha, ma in ogni caso impressionante. Era coperto di squame d'oro e blu notte, e la sua apertura alare di quindici metri lo rendeva più imponente di un autobus.
“Che ne pensi?” chiese Dylan, tuonando con la sua profonda e burbera voce da drago.
“Sei… beh, diverso,” commentò Marie.
Dylan sbuffò e una piccola nuvoletta di fumo sbucò dalla sua bocca. “È tutto qui? Sono una belva terrificante e maestosa e tutto ciò che sai dirmi è diverso?”
Marie scoppiò a ridere, tenendosi i fianchi. Era un suono meraviglioso e Dylan promise a se stesso che da quel momento in poi si sarebbe impegnato per farla ridere
