Quando poi, dopo aver ammirato a lungo l’Università, vi volgevate verso la riva destra, verso la Città Nuova, lo spettacolo cambiava bruscamente. La Città Nuova, infatti, molto più grande dell’Università, era anche molto meno omogenea. A prima vista, appariva divisa in parecchi blocchi distinti. Innanzitutto, a levante, quella parte della Città Nuova che prende ancora oggi il nome dalla palude in cui Camulogeno fece impantanare Cesare, era tutto un ammasso di palazzi che arrivavano fino alla riva dell’acqua. Quattro palazzi aderenti l’uno all’altro, Jouy, Sens, Barbeau, il palazzo della Regina, rispecchiavano nella Senna i loro tetti d’ardesia interrotti da snelle torrette. Queste quattro costruzioni riempivano lo spazio che va dalla rue des Nonaindières all’abbazia dei Celestini, la cui g