VII Una notte di nozzeDopo pochi minuti, il nostro poeta si ritrovò in una piccola camera con il soffitto a ogiva, chiusa per bene, calda, seduto davanti ad un tavolo che non sembrava chiedere di meglio se non di riceve qualcosa in prestito ad una dispensa appesa lì accanto, con la prospettiva di un buon letto a tu per tu con una bellissima ragazza. Tutta quest’avventura aveva qualcosa di magico. Cominciava a pensare seriamente di essere in una fiaba. Ogni tanto si guardava intorno come per vedere se fosse ancora là il carro di fuoco trainato da due chimere alate, il solo che avrebbe potuto trasportarlo così rapidamente dall’inferno al paradiso. Di tanto in tanto dava un’occhiata anche ai buchi della sua giacca, in modo da aggrapparsi alla realtà e non perdere completamente il contatto co