XV. Lo sposoLa sentenza di morte era stata pronunciata; ma von Horst non era scioccato, perché non era sorpreso. Aveva sempre saputo che la morte, in qualche forma, avrebbe messo fine alla sua prigionia se non fosse fuggito. Quando sarebbe arrivata, in questo mondo senza tempo, non poteva essere nemmeno una questione di congetture. Thorek era arrabbiato; ma non poteva fare nulla per salvare il suo amico, perché Mamth era il capo e la sua parola la legge. Teneva il muso e brontolava sottovoce, ma quando il banchetto iniziò, si mise con gli altri e ben presto sembrò dimenticare il suo rancore nel godimento del cibo e delle bevande. A Von Horst e Frug fu permesso di unirsi alla celebrazione; e dopo aver assaggiato la miscela che veniva servita, von Horst concluse che non ce ne sarebbe voluta