III. L’unica speranzaAncora una volta von Horst lottò per alzarsi; di nuovo sprofondò sconfitto. Il sudore gli colava freddo su tutto il corpo. Avrebbe voluto imprecare e gridare, ma rimase in silenzio. Silenzioso era anche Dangar. Non gridò come avevano fatto gli altri quando la morte si era insinuata tra loro. Ora stava strisciando su di lui, sempre più vicino. Von Horst si sollevò fino al gomito sinistro; poi sprofondò all’indietro, ma mentre lo faceva cercò di raggiungere la pistola al fianco, la pistola che aveva cercato senza successo di raggiungere prima. Questa volta ci riuscì. Le sue dita si chiusero sull’impugnatura. Estrasse la pistola dalla fondina. Di nuovo, si sollevò parzialmente su un gomito. Il Trodon era quasi su Dangar quando von Horst sparò. Emettendo un urlo penetrant