Siamo in macchina da ore ormai. L’avvocato Garret è sparito quando siamo usciti dalla centrale e, per fortuna, il maiale mi ha ignorata per tutto il viaggio.
Ad un certo punto mi sono addormentata. Sono stanchissima. Non ho dormito stanotte in quella cella.
Mi sveglio bruscamente sentendomi strattonare fuori dalla macchina.
Ma insomma! Non può essere un po’ delicato almeno una volta?
“Sbrigati siamo in ritardo!” Urla mentre mi spinge all’interno di un edificio.
In ritardo per cosa?
Mi guardo intorno notando che siamo in uno studio fotografico.
Mi ritornano in mente le sue parole in centrale.
Mi ha portata a fare il servizio fotografico per quell’intimo osceno!
“No la prego capo , non voglio farlo! Mi vergogno!” Lo supplico cercando di fermarlo, ma non mi ascolta e mi trascina in un camerino.
“Forza Ariel sbrigati! Non abbiamo tutto il giorno! Lì c’è quello che devi indossare!” Mi indica uno stender con della biancheria intima appesa e poi si accomoda sul divano fissandomi.
Vuole stare qua mentre mi cambio?
“Non fare quella faccia! Non ho intenzione di lasciarti sola un secondo da ora in poi! ” Ringhia.
Sbuffo prendendo il primo completo che trovo. E’ ... non ho idea di cosa sia... E’ bianco. Sembra un corsetto di pizzo trasparente con un tulle trasparente sulla parte inferiore che è troppo corto per coprire qualsiasi cosa. Un perizoma sempre di pizzo completa il tutto .
Mi infilo subito il perizoma.
Finalmente!
Mi volto dando la schiena al maiale e mi levo la sottoveste, per poi cercare di infilare questo coso addosso.
Stranamente ci riesco ma quando alzo lo sguardo davanti a me c’è uno specchio che mi riflette.
Oddio! E’ osceno!
Il corsetto è stretto e spinge il mio seno troppo in alto. Mi si vedono i capezzoli accidenti!
Inizio a tirare il corpetto per cercare di coprirmi. Ma una risata mi ferma.
“Smettila o lo rompi! ” Lo vedo riflesso allo specchio: è in piedi dietro di me che mi guarda con bramosia. Mi copro il seno e mi dirigo verso la porta.
Non voglio rimanere da sola con lui soprattutto vestita così!
Mi accompagna, sempre ridendo, fuori dal camerino e all’interno dello studio e lì mi blocco.
Ma quanta gente c’è? Ci saranno almeno sei uomini che girano per la stanza!
“Finalmente ci ha degnati della sua presenza signorina Farrel!” Un uomo biondo con due occhi azzurri mi fissa borioso. Ha una macchina fotografica in mano per cui immagino sia il fotografo.
“Lasciala stare Jack! Vieni Ariel! Fatti vedere!” Il signor Philips mi viene incontro e quando il suo sguardo cade sul mio seno si volta furioso verso il mio capo “E questi cosa sono? Che le è successo?”
Arrossisco e abbasso lo sguardo dalla vergogna. Tutti mi stanno guardando il seno e i marchi che mi ha lasciato il bastardo.
“E dai Matt che saranno mai un paio di succhiotti! ” Risponde arrogante lo stronzo.
“Adrian! Vieni a coprirli con un po’ di trucco!” Ordina il signor Philips “Io e te faremo i conti dopo! Ti avevo detto di non lasciarle alcun segno dannazione!” Urla poi verso il bastardo .
Mi fanno accomodare e quello che credo sia il truccatore cerca di coprire il disastro sul mio seno.
Quando finalmente sono pronta mi fanno sdraiare su un divano coperto da un telo di seta grigio.
Il fotografo inizia ad scattare foto su foto mentre mi spiega come mettermi e muovermi. Cerco di obbedire per finire al più presto questa tortura. Mi sento tutti gli occhi addosso.
Non mi piace essere guardata.
Quando mi rendo conto della posizione in cui mi ha fatto mettere arrossisco e chiudo gli occhi.
Sono a carponi con il seno che stà uscendo dal corsetto.
E’ una posizione indecente.
“Perfetto! Ora Ariel vai a cambiarti!” Il fotografo, che a quanto ho capito si chiama Jack, interrompe la tortura.
Apro gli occhi e di fronte a me vedo il mio capo che mi guarda... No sembra mi stia mangiando con gli occhi.
Mi alzo di scatto e corro in camerino.
Spero che non mi segua!
Indosso velocemente il completo successivo...
Merda!
E’ un reggiseno blu a triangolo con abbinato un’altro perizoma e sono entrambi completamente ... trasparenti. Si vede tutto! Sospiro frustrata.
Ma che razza di linea è questa? Chi diavolo metterebbe una cosa del genere?
Cerco di coprirmi il viso con i capelli per non vedere intorno a me e mi dirigo nuovamente nella stanza. Sento dei versi di apprezzamento ma cerco di non alzare lo sguardo e mi dirigo verso il divano che ora è ricoperto da un telo viola.
“Ariel sei fantastica! Adesso guardami come se volessi scoparmi!” Le parole di Jack mi fanno chiudere ancora di più gli occhi dalla vergogna.
“L’unico che la scoperà sarò io! E’ chiaro a tutti?” Il ringhio del mio capo fa calare il silenzio. Apro gli occhi scioccata da quelle parole.
Sul serio lo ha urlato davanti a tutti? Vorrei sprofondare dalla vergogna!
“Calmati Steven nessuno te la tocca! Stò facendo solo il mio lavoro!” Continua incurante Jack iniziando a scattare foto.
“Steven è meglio se usciamo ok?” Matt lo prende per una spalla e cerca di accompagnarlo alla porta, ma con uno scrollone lui si libera infuriato.
“Non la lascierò qua da sola con un branco di assatanati!” Gli urla il mio capo puntandogli un dito addosso.
Assatanati? Proprio lui ha il coraggio di chiamare così gli altri?
“Va bene. Nessuno la toccherà hai la mia parola. Adesso però calmati dobbiamo finire il servizio entro le sei. D’accordo?” Matt riesce finalmente a tranquillizzarlo, e stranamente mi sento più tranquilla anch’io.
Non lo ha fatto per proteggermi vero?
Dopo delle ore e della lingerie sempre più indecente finalmente Jack dichiara di aver finito.
Mi alzo a fatica: sono stremata. Spero di non ripetere più quest’esperienza. Mi avvio nel camerino ed indosso velocemente la sottoveste.
Non avrei mai pensato di essere contenta di indossarla!
Esco dal camerino guardandomi intorno e noto il maiale discutere animatamente con Matt.
“Non si discute! Queste sono le prime e ultime foto che le farete!” Il mio capo urla arrabbiato “Fatevele bastare!” Si gira verso di me, mi raggiunge e mi trascina fuori dallo studio.
Non capisco. Perchè è arrabbiato?
Parte sgommando come il suo solito. Guida nervoso e ogni tanto colpisce il volante con un pugno facendomi sobbalzare. Non capisco cosa gli è preso. So solo che quando è arrabbiato è meglio stare zitta e così stò zitta per tutto il viaggio.
Quando inchioda davanti a casa sua chiude gli occhi e si appoggia al sedile sospirando frustrato.
Faccio per aprire la portiera, ma la sua mano mi prende per un braccio e con forza mi trascina e mi fa sedere sopra di lui.
Con uno strattone mi abbassa le spalline liberandomi il seno. Inizio a muovermi per divincolarmi ma è più forte e mi blocca facilmente.
“Ti prego lasciami.. Basta!” Lo imploro, oggi credo di essere arrivata al limite.
Avvicina il viso al mio collo e ricomincia a leccarmelo e succhiarmelo, con una mano prende un mio seno e lo strizza con forza.
“Ti è piaciuto farti guardare da tutti? Sembravi proprio una troia la dentro!” Mi sputa addosso le sue parole mentre si avventa con la bocca sul mio seno. Mi stà mordendo e mi stà facendo male.
E’ impazzito? Perchè mi dice queste cose?
Con una mano mi allarga le gambe con forza e raggiunge la mia intimità afferrandola.“Mi spiace per te ma questa la toccherò solo io!” Ringhia stringendo la mano sempre di più.
Il suono del telefono per fortuna lo interrompe. Mi sposta sul sedile e io ne approfitto sgusciando fuori dall’auto. Lo vedo scendere e parlare al telefono di non so che appuntamento.
Lo seguo a distanza verso l’ingresso e quando entra faccio per andare verso la camera da letto, ma lui mi afferra per un braccio.
“Io devo uscire Ariel, vai a dormire e fai la brava. Non so quando rientrerò” Mi fissa serio.
Davvero mi lascerà sola in casa?
Quando lo vedo uscire e sbattere la porta corro letteralmente in camera da letto.
Sono distrutta per cui mi butto sul letto e senza accorgermene mi addormento.