FIDANZAMENTO

1909 Words
Sono rimasta scombussolata e sovrappensiero per tutto il giorno. Mi sento così stupida! Ero veramente convinta che avrebbe rispettato gli accordi! D’altronde cosa mi dovevo aspettare da quel maiale pervertito? Per tutto il giorno lo vedo guardarmi e sogghignare maliziosamente. Cerco di non guardare la sua faccia da schiaffi perchè se lo faccio me lo immagino ancora tra le mie gambe. Basta Ariel! Mi alzo di scatto dalla scrivania ed esco dall’ufficio, senza degnarlo di uno sguardo. Ho bisogno di una pausa dallo stronzo. Mi dirigo da Tessa e la saluto sorridendo. Negli ultimi giorni quando il mio capo era impegnato ho trascorso tutto il tempo con lei. “Ciao Ariel! Allora non mi hai ancora detto se stasera ci sei!” Avevo dimenticato che stasera Tessa mi ha invitato ad uscire per una serata in discoteca. Mi piacerebbe ma non mi va di chiedere il permesso al mio capo. Sopratutto dopo stamattina. “Tessa non so se il signor Leon mi farà uscire stasera..” La guardo dispiaciuta. “Oh ma Steven stasera deve andare a Indianapolis! Per cui hai la serata libera!” Mi guarda eccitata e speranzosa. Indianapolis ? Perchè non ne so nulla? Gestisco io i suoi appuntamenti ma non so nulla di questo impegno! “Ariel vieni subito qui!” Le urla del mio capo ci interrompono. Sbuffo e saluto la mia amica mentre ritorno in ufficio. Quando entro mi blocco vedendolo seduto sul divano. " Vieni qui!” Il suo ordine esce con un ringhio. Mi avvicino lentamente e inizio a fissare il divano. Lo avranno pulito? Perché altrimenti non ho intenzione di sedermi li sopra! La sua mano che mi prende il braccio e mi trascina sulle sue ginocchia mi fa perdere il filo dei miei pensieri. “Che fai! Lasciami!” Iniziò ad agitarmi e alzo la voce. “Non hai ancora imparato le regole? ZITTA E FERMA!” Afferra le mie braccia bloccandomi. Che cosa? Ancora con questa storia? Faccio per aprire bocca e insultarlo ma lui mi precede. “Stasera dobbiamo andare da mio nonno. I miei genitori hanno organizzato una festa per far conoscere la mia fidanzata a tutti i parenti e amici” Inizia a parlare mentre una mano mi accarezza la schiena e l’altra il fianco. Ho capito. Ma perché mi sta palpando? Blocco la sua mano sinistra che dal fianco si sta avvicinando troppo al mio seno. " Non mi puoi toccare!” Dò voce ai miei pensieri mentre serro la mano sul suo braccio. " Ecco vedi! È proprio questo che non dovrai fare!” Mi rimprovera con tono secco. Lo guardo negli occhi cercando di capire. Mi sta guardando intensamente con un cipiglio infastidito. " Quando saremo in pubblico non devi ribellarti o fermarmi! Sei la mia fidanzata!” Continua a rimproverarmi. Apro la bocca per ribattere ma poi ricordo quella maledetta clausola. Non mi dire che mi ha fregato anche sulla parte del fidanzamento! La sua bocca si apre in un sorriso. “Hai bisogno di pratica. Per cui ora io e te ci alleniamo!” Ora il sorriso si trasforma in un ghigno. Alleniamo? Mi ha presa veramente per un cane? “Adesso vedi di stare ferma e zitta!” Mentre parla le sue mani mi afferrano i polsi portandomeli dietro la schiena. Il suo sguardo lascia i miei occhi e percorre il mio corpo, facendomi venire i brividi. “Per prima cosa dobbiamo rimettere i miei marchi!” Sussurra mentre la sua bocca si scaraventa sul mio collo iniziando a leccare e succhiare. Ma questa è una mania! Che ci troverà di bello a lasciare succhiotti? Abbassa la testa verso il mio seno continuando a succhiare meticoloso. Questa volta non è violento: non mi fa male. Sembra più un solletico quasi piacevole. Piacevole? Ariel sveglia! Ti sta marchiando! Intanto le sue mani hanno lasciato i miei polsi e stanno palpando i miei seni per poi abbassare la scollatura e scoprirli completamente. Con le braccia finalmente libere gli afferro i capelli cercando di tirarlo lontano. “Non credo che i miei seni si vedranno in pubblico!” Mi lamento. “Oh piccola Ariel non hai visto il vestito che ho scelto!” Ghigna continuando a leccare. Quando prende in bocca un capezzolo per poi succhiarlo mi scappa un gemito di piacere. “Basta! Il vestito non sarà mai così scollato!” Il mio richiamo finalmente lo ferma. Alza il viso e guarda soddisfatto il suo lavoro. Cerco di coprirmi il seno ma lui mi blocca nuovamente le mani. “Non facevi tanto la timida quando ti fotografavano! Fammi guardare dopotutto sono il tuo fidanzato!” Sogghigna continuando a guardare il mio seno. Arrossisco al ricordo. Brutto stronzo! Mi ha costretto lui a fare quelle foto! “Giù le mani Ariel!” Mi ordina severo. Decido di abbassarle sperando che questa tortura finisca al più presto. Guarda i miei seni con lussuria. Distolgo lo sguardo e cerco di pensare ad altro. Fisso la scrivania e mi perdo nei miei pensieri . Le sue mani hanno iniziato a percorrere tutto il mio corpo mandandomi dei brividi. Al contrario del suo solito mi sta accarezzando dolcemente mentre con la bocca lascia dei baci lungo tutto il mio collo. Dopo un tempo infinito la sua mano afferra il mio viso voltandolo verso di se. Poi inizia a lasciarmi dei baci leggeri sulla mandibola fono ad arrivare agli angoli della mia bocca. I nostri sguardi si incrociano e io mi perdo nel nero dei suoi occhi. È bellissimo con i capelli arruffati e lo sguardo pieno di passione. Per un momento rimango incantata. Poi come al solito ritorna il maiale pervertito. La sua bocca ricopre la mia e iniziando a mangiarmi. Si perché non è un bacio il suo è piuttosto un divorare. Le sue mani adesso stringono il mio sedere. “Fermo!” Cerco di allontanarlo “Non ho intenzione di baciarti così in pubblico!“. Riesco a divincolarmi e alzarmi. Barcollo verso la mia scrivania, maledicendomi per essermi distratta ed avergli permesso di andare così oltre. “È meglio per te che esci subito di qui” La sua voce trema dalla rabbia e dalla frustrazione. Senza voltarmi e senza ribattere mi dirigo veloce verso la porta aprendola. Mentre esco sento la sua voce urlarmi “Mandami Tessa! Ho bisogno di lei! Subito!” Mi volto verso la mia amica e la guardo con le lacrime agli occhi. “Ci penso io Ariel. Vai in bagno a riprenderti!” La bionda mi sorride alzandosi dalla sedia. Corro in bagno domandandomi perché ora mi da così fastidio che Tessa lo “aiuti”. Sono nella camera d’albergo dove lo stronzo mi ha portato e mi stò guardando allo specchio. Ora inizio ad arrabbiarmi. Che razza di vestito mi ha fatto mettere? E’ anche più striminzito del solito. Ha una scollatura vertiginosa che arriva fin sotto il seno. Dietro mi scopre la schiena completamente. La gonna arriva a malapena a metà coscia. Il tessuto è di chiffon bianco talmente leggero che controluce sembra trasparente. Ovviamente non c’è stato verso di trovare dell’intimo da indossare. E’ così che vuole presentare la sua fidanzata agli amici e alla famiglia? Sbuffo passandomi un po’ di fondotinta sopra la guancia, intorno all’occhio e sui maledetti succhiotti. Per fortuna il livido è quasi sparito, può essere facilmente coperto con il trucco. Quando lo sento chiamarmi lo raggiungo all’ingresso e ci dirigiamo in silenzio verso la casa dei suoi nonni. Non ho intenzione di parlargli, se vuole ignorarmi meglio così! La signora Leon ci apre la porta sorridendoci e abbracciandoci e ci fa accomodare nella sala piena di gente. “Signori e signore ecco a voi l’angelo che ha fatto capitolare il nostro Steven! Lei è Ariel” alza la voce spingendomi e iniziando a presentarmi tutte le persone che incontriamo. Adesso inizio ad essere in imbarazzo. Come si può prendere in giro una persona così gentile? Mentre parliamo con una coppia di cugini, sento un braccio avvolgermi la vita e subito mi irrigidisco. “Ricordati che siamo fidanzati Ariel. Cerca di essere credibile’” Mi sussurra lo stronzo nell’orecchio mentre mi avvicina a se. La sua mano inizia ad accarezzare il mio fianco e cerco di rilassarmi. E’ stranamente gentile e interpreta egregiamente il ruolo del fidanzato innamorato. Dovrebbero dargli l’Oscar! La serata trascorre piacevole fino a che non ci troviamo in terrazza a guardare le luci lontane della città. Il mio capo si accomoda su una poltroncina e mi tira facendomi sedere sopra le sue gambe bloccandomi con le sue braccia in quello che sembra un tenero abbraccio. Inizia ad accarezzarmi e palpeggiarmi mentre parla tranquillamente ai suoi nonni. Li guardo imbarazzata. Sono una coppia splendida, dopo cinquant’anni di matrimonio sembrano ancora innamorati. Mi domando ancora cosa c’entri lui con queste meravigliose persone. Con la scusa di andare in bagno mi alzo e mi allontano dalle sue mani. Stasera ogni occasione era buona per mettermi le mani addosso. Ho bisogno di riprendermi per cui sgattaiolo al piano di sopra e mi rifugio in bagno. Rimango a fissarmi allo specchio per un tempo infinito. Non mi riconosco più. Mi sento in trappola ed è solo colpa mia e della mia stupidità. Quando mi rendo conto di essere in bagno da troppo tempo decido di uscire. Mentre percorro il corridoio sento dei rumori provenire da dietro una porta. Sembra sia caduto qualcosa. Mi avvicino cercando di capire cosa sta succedendo ma mi blocco appena riconosco dei gemiti. Qualcuno sta facendo sesso? Con tutta la gente che c’è di sotto? “Si ! Steven più forte!” Un gemito femminile mi impietrisce. Stà veramente facendo sesso con un’altra alla nostra festa di fidanzamento? Ok, non siamo veramente fidanzati. Ma questo mi sembra troppo anche per lui! E se i suoi genitori o i suoi nonni lo vedessero? Una rabbia improvvisa mi assale. Senza pensarci troppo corro di sotto e cerco con lo sguardo la mamma del mio capo. Appena la vedo mi butto tra le sue braccia sconvolta. Le lacrime mi escono spontanee mentre sussurro singhiozzando ” Steven... è di sopra ... con un’altra...” Perché sto piangendo sul serio? Non dovrebbe sorprendermi. Eppure un senso di delusione mi invade. La madre dello stronzo mi abbraccia e quando capisce il senso delle mie parole si rivolge al marito chiedendogli di andare di sopra a vedere cosa combina il loro figlio. Dopo qualche minuto che passo piangendo tra le braccia della signora Leon, vediamo scendere una donna dalle scale. È una bellissima rossa con un abitino nero succinto. I capelli sono ancora scompigliati e le guance rosse. Scende velocemente le scale e si dilegua tra la poca gente rimasta. Quando ormai gli ospiti sono andati via , dalle scale appare il mio capo con lo sguardo preoccupato. Si guarda intorno e quando mi vede abbracciata a sua madre spalanca gli occhi. Mentre ci raggiunge vedo il suo sguardo cambiare. Ha capito cos’è successo. Adesso è furioso. Mi prende per un braccio e mi trascina via senza salutare nessuno. Quando arriviamo alla macchina mi sbatte contro lo sportello e mi fissa furioso. “Si può sapere perché hai fatto una cosa del genere?” Mi urla addosso. Mi asciugo le lacrime e sorridendo lo lascio per la prima volta senza parole “Mi sembra ovvio. Ho rotto il fidanzamento!” Forse il maiale non ha capito ancora con chi ha a che fare!
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