CAPITOLO I

459 Words
CAPITOLO I Storia di un progresso nelle conterie nere Che ne era, frattanto di quella madre la quale, stando agli abitanti di Montfermeil, sembrava avesse abbandonato la sua creatura? Dov’era? Che cosa faceva? Dopo aver affidato la piccola Cosette ai Thénardier, aveva continuato la sua strada ed era giunta a Montreuil a mare. Era, come il lettore ricorderà, il 1818. Fantine aveva lasciato la provincia da una diecina d’anni durante i quali Montreuil a mare aveva mutato aspetto. Mentre Fantine scendeva lentamente di miseria in miseria, la sua città natìa aveva prosperato; da due anni, circa, c’era una di quelle novità della industria che, per i piccoli paesi, sono grandi eventi. È un particolare importante, che crediamo utile sviluppare, anzi, staremmo per dire, sottolineare. Da tempo immemorabile, Montreuil a mare s’era specializzata nella industria dell’imitazione del giaietto o jais inglese e delle conterie nere di Germania. Quell’industria aveva sempre vivacchiato alla peggio, per via dell’alto costo delle materie prime, che influiva sulla mano d’opera. Ora, nel momento in cui Fantine tornò a Montreuil, una trasformazione inaudita s’era compiuta nella fabbricazione degli “articoli neri”. Verso la fine del 1815, un uomo, uno sconosciuto, era venuto a stabilirsi nella città ed aveva avuto l’idea di sostituire in quella fabbricazione la gomma lacca alla resina e, per i braccialetti in particolare, i fermagli di latta semplicemente ravvicinati ai fermagli di latta saldati: quel piccolissimo cambiamento era stato una rivoluzione. Infatti, quella minuscola modificazione aveva prodigiosamente ridotto il prezzo della materia prima, permettendo, in primo luogo, d’elevare il prezzo della mano d’opera, beneficio per il paese, secondariamente di migliorare la fabbricazione, vantaggio per il consumatore; infine di vendere più a buon mercato, pur triplicando il guadagno, profitto per il produttore. Tre risultati, dunque, con una sola idea. In meno di tre anni, l’autore di quel procedimento era divenuto ricco, il che è bene, ed aveva arricchito tutti intorno a lui, il che è meglio. Non era del dipartimento; nulla si sapeva della sua origine e ben poco dei suoi inizi. Si diceva fosse giunto in città con pochissimo denaro (poche centinaia di franchi, al più) e da quel meschino capitale, al servizio d’una idea ingegnosa, fecondato dall’ordine e dal retto pensare, avesse ricavato la fortuna sua e di tutto il paese. Al suo arrivo a Montreuil, il modo di vestire, il comportamento e il linguaggio apparivano d’un operaio. Sembra che, il giorno stesso in cui faceva inosservato il suo ingresso nella città di Montreuil a mare, sul finire d’una sera di dicembre, con un sacco sulle spalle ed un bastone di pruno del pugno, un grande incendio scoppiasse nella casa comunale. Quell’uomo s’era gettato in mezzo alle fiamme ed aveva salvato, a rischio della propria vita, due fanciulli, figli per l’appunto del capitano dei gendarmi; per la qual cosa nessuno aveva pensato di chiedergli il passaporto. Dopo d’allora s’era saputo il suo nome: si chiamava papà Madeleine.
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