CAPITOLO VIII

470 Words

CAPITOLO VIII Una frase spiritosa dell’ultimo re D’estate, si metamorfosa in rana, e di sera, sul far della notte, davanti ai ponti d’Austerlitz e di Iena, dall’alto dei convogli di carbone e delle barche delle lavandaie, si precipita a capofitto nella Senna e in tutte le infrazioni possibili alle leggi del pudore e della polizia. Pure, gli agenti della polizia vigilano e ne risulta una situazione altamente drammatica, che ha dato luogo una volta a un grido fraterno e memorabile, che fu celebre verso il 1830, ed è un avvertimento strategico da birichino a birichino; si scandisce come un verso d’Omero, con un accento quasi altrettanto inesprimibile di quello della melopea eleusiaca dei Panatenei, e vi si ritrova l’antico Evoè. Eccolo. “Ohe, Titì, ohee! C’è del catarro, c’è il birro, fa’

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