CAPITOLO II Orazione funebre di Blondeau, detta da Bousset Un pomeriggio, che aveva, come si vedrà, qualche coincidenza cogli avvenimenti raccontati in precedenza, Laigle di Meaux era appoggiato mollemente allo stipite della porta del caffè Musain. Aveva l’aria d’una cariatide in vacanza e sorreggeva soltanto la sua fantasticheria, mentre guardava piazza Saint-Michèle. Addossarsi, è un modo di coricarsi in piedi che i pensatori non sprezzano; e Laigle di Meaux pensava, senza malinconia, a una piccola disavventura che gli era capitata due giorni prima alla scuola di diritto e che modificava i suoi piani personali avvenire, piani, del resto, poco chiari. La fantasticheria non impedisce a una carrozza di transitare, né ad un meditabondo di notarla. Laigle di Meaux, gli occhi erranti, in