CAPITOLO II Mario povero Accade della miseria come di tutto: finisce per diventare possibile, per prendere forma e comporsi. Si vegeta, ossia ci si sviluppa in un certo modo meschino, ma sufficiente alla vita. Ecco in qual modo s’era sistemata la vita di Mario Pontmercy. Era uscito dal punto più stretto e la forra s’andava un poco allargando, davanti a lui. A forza di lavoro, di coraggio, di perseveranza e di volontà, era riuscito a ricavare dal lavoro circa settecento franchi all’anno. Aveva imparato il tedesco e l’inglese e, grazie a Courfeyrac che l’aveva messo in relazione col suo amico libraio, Mario occupava nella produzione libraria il modesto compito di attore secondario: faceva prospetti, traduceva giornali, annotava edizioni, compilava biografie, eccetera. Prodotto netto, fa