CAPITOLO QUATTORDICI Per tutta la mattina e il primo pomeriggio, messaggi da parte di O’Malley e Connelly continuarono ad arrivare al cellulare di Avery. “Hai già risolto il rompicapo?” “Cosa hai saputo delle amiche della Venemeer?” E come se non bastasse, il giornale del mattino aveva pubblicato un altro articolo sull’omicidio della marina e il biglietto anonimo dell’assassino. Avery cercò di liberare la sua mente da tutto quanto. Sono qui con mia figlia, pensò, che non vedo mai. Nel mio giorno libero. E tuttavia le era quasi impossibile non pensare al caso. All’una Rose stava prendendo il sole sul suo balcone. “Ehi!” gridò. “Vuoi prendere qualcosa per pranzo?” La mente di Avery strillò: Pranzo?! Non puoi pranzare. C’è un killer in libertà. Per quanto tempo ancora dovrà andare avanti