4 SARAH La voce di King nascondeva un sorriso e quando mi voltai a guardarlo, lo vidi. Sì, stava sorridendo, ma il suo sguardo era fisso sulle mie tette. Sì, tette. Non avevo mai usato più di tanto quella parola, pensavo fosse un tantino degradante, ma non in quel momento. In quel momento, mi sembrava sexy e sporca. Scommetto che avevo un aspetto piuttosto volgare dal momento che tenevo ancora l’orlo della gonna sollevato. Ero coperta davanti, ma quello era l’unico punto che ancora non vedevano. «Torna sul letto. Stessa posizione di prima.» Li superai per tornare al letto, consapevole che riuscissero a vedere il modo in cui i miei seni ondeggiavano mentre camminavo. Non ero piccola, da nessuna parte. Sculettavo, sobbalzavo, ondeggiavo e sballonzolavo. Mi lasciai andare la gonna e mi a