3 SARAH «Sì!» esclamai, coprendomi il viso con le mani, troppo timorosa per guardarli adesso che avevo ammesso la verità. Quanto era triste il fatto che li avessi aspettati per tutto quel tempo, che avessi atteso qualcosa che non sapevo nemmeno che loro desiderassero tanto quanto me. Trassi un respiro profondo. «Non posso... non posso farlo.» Mi voltai per andarmene, per nascondermi. Per fuggire. King mi aggirò, bloccando la porta. «Di’ la tua parola di sicurezza, principessa, e ti lasceremo andare. Altrimenti, fai come ti diciamo noi.» «Non abbiamo fatto nulla che richieda una parola di sicurezza,» controbattei io. Mi tremavano le mani e il cuore mi batteva all’impazzata. Non facevo molto esercizio, ma mi sembrava di aver corso per chilometri. King sollevò una mano, accarezzandomi de