CAPITOLO QUINTO Nel primo momento, lo sgomento e la meraviglia prodotti da questa scoperta, mi trassero fuori di me stesso. Senza riflettere a ciò che avrei dovuto fare, corsi nella stanza dei servitori gridando che qualche cosa di grave doveva essere accaduto al padrone. Tutta la servitù si avviò in fretta verso la camera rossa, e Giuseppina cogli altri. Ritornai nel mio buon senso, però, appena vidi la strana espressione del volto di quella donna, allorchè vide la camera vuota e la camicia da notte. Tutti gli altri servitori erano spaventati e attoniti; essa sola, dopo aver fatto un piccolo movimento di sorpresa, si ricompose subito, ed il suo aspetto mostrò una non so quale diabolica soddisfazione; poi uscì in fretta dalla stanza senza far motto ad alcuno di noi. Tutto ciò mi mise in