Doveva essere il mio «alimento» e mi attaccai a lui. Mentre il mio compagno di manette, il n***o, rimpiangeva sogghignando qualche lavandaia che temeva di perdere per il suo arresto, e mentre il treno avanzava rapidamente verso Buffalo, parlai con l’uomo che stava seduto dietro a me. Aveva la pipa vuota e gliela riempii col mio prezioso tabacco; ne adoperai tanto per riempirla quanto ne avrei usato per una dozzina di sigarette. Inoltre, più parlavamo, più mi convincevo che era il mio «alimento» e divisi tutto il mio tabacco con lui. Ora, sta di fatto che nel mio organismo c’è una specie di fluido di adattamento alla vita, che mi rende adattabile a qualunque luogo o circostanza: così mi disposi ad accordarmi con quell’uomo, sebbene non sapessi quale utilità avrei potuto trarne. Non era mai